Stone Temple Pilots & Chester Bennington

Il sodalizio artistico tra gli Stone Temple Pilots e Chester Bennington

Il sodalizio artistico tra gli Stone Temple Pilots e Chester Bennington dei Linkin Park è iniziato nel maggio del 2013, ma di fatto il legame si è instaurato molto tempo prima.

Nell’autunno del 2001 gli STP hanno partecipato al Family Values Tour insieme a Staind, Static-X, Deadsy, Spike 1000 e Linkin Park. Durante lo spettacolo di Sacramento, terzultima data a chiusura del tour, Scott Weiland ha annunciato che presto sarebbe uscita una canzone insieme.

In effetti, nel corso della manifestazione è stato registrato un album omonimo contenente, tra le altre tracce, Runaway e One Step Closer della band californiana, e Wonderful degli STP, cantata insieme a Chester. Molti hanno pensato fosse proprio Wonderful la canzone di cui parlava Scott, ma secondo il management non è stata registrata dal vivo, bensì in studio con l’aggiunta del rumore dei fan più tardi. Di fatto, al momento, non esiste alcun documento video della performance, ma se ne può apprezzare ugualmente l’intensità dell’incontro e della fusione di queste due voci così diverse che si compensano e armonizzano alla perfezione.

Quello che è certo è che Chester si è unito a Scott sullo stage durante tutto il tour per interpretare Dead & Bloated con la band, facendo orgogliosamente sfoggio del suo animo grunge.

Bennington è stato un fan di lunga data degli STP. Li ha annoverati, in tempi non sospetti, tra le sue band preferite di tutti i tempi. Il 3 giugno del 2001 i Linkin Park hanno suonato in Germania per il Rock am Ring e in quella occasione Chester ha indossato una maglietta con la copertina dell’album No. 4.

La sua passione per gli Stone Temple Pilots è iniziata da giovanissimo, come racconta in un’intervista: «Ero a Compton Terrace, in Arizona, un posto nel bel mezzo del nulla. Facevano questi Festival all’aperto e dovevano suonare sia i Jane’s Addiction che gli STP.

C’era brutto tempo e non si sapeva se i gruppi avrebbero suonato o meno.

Tirava molto vento. Alla pioggia siamo abituati, ma il vento è quello che preoccupa di più noi professionisti, perché non ci piace che la nostra attrezzatura venga spazzata via per finire addosso al pubblico [ride].

Alla fine gli STP sono saliti sul palco ed hanno spaccato tutto. La loro musica, i loro suoni erano così belli. Ero sotto effetto degli acidi ed era come un turbinìo, un momento unico che raccoglieva la forza della natura, la potenza della musica e la tensione del pubblico. Sono saliti sul palco e hanno fatto una performance favolosa, dev’essere stato terribile per loro. Però sono usciti ed hanno spaccato tutto ed è stato come se il cielo si aprisse – sai cosa intendo?

È stato uno di quei momenti in cui mi sono detto “Cavolo, questo è ciò che voglio”. Non necessariamente “Voglio essere negli STP” [ride] “Voglio fare questo. Stare sul palco, fare musica e suonare”. Posso dire che vedere gli STP mi ha sicuramente ispirato nel voler salire sul palco e nell’essere un professionista

Ho fondato la mia prima band quando avevo 13 anni e inciso il primo disco quando ne avevo 16. Ho scritto musica per molto tempo e mi sono esibito a lungo, e ci sono poche band là fuori per cui direi “Così è come dovrebbe essere uno show dal vivo”.

Gli STP sono una di queste, sia per quello show, che in generale. Li ho visti almeno una ventina di volte quando ero ragazzo. Quando sei un performer in erba sono queste le piccole cose che apprezzi. Impari guardando le persone che ammiri: quando li vedi dal vivo e ti sembrano meglio del cd, ancora meglio di quello che immaginavi… Beh, è la cosa più bella del mondo.

Gli Stone Temple Pilots sono la migliore band che sia mai esistita nella storia del mondo, non mi interessa quello che dicono gli altri. Non mi interessa se ricevo lettere d’amore che dicono “Hai ragione” o lettere di odio che dicono “Sei un idiota” – la mia opinione è ferma, che siano la miglior rock band che sia mai esistita. Dal punto di vista del palcoscenico, della performance, musicalmente, di tutto. Sfortunatamente, hanno percorso molte strade sconnesse e non hanno avuto l’opportunità di darci musica più sorprendente e diversa.

Ma penso che rimarranno in giro per molto tempo. Penso che tra 10, 20 anni ascolterai un nuovo album STP e dirai: “È un altro buon album!” La mia speranza per quella band è sempre stata: “Tenetela unita. Ragazzi, siete così stimolanti, tenetela insieme”».

A luglio 2001 durante una tappa dell’Ozzfest, ha parlato così alla rivista Revolver: «Quando si tratta di Stone Temple Pilots divento totalmente un fan scemo. Ho incontrato Scott Weiland una volta per 10 secondi ed ero totalmente, tipo, un deficiente! Ho pensato, “Uh, ti ho ascoltato da quando avevo tipo 14 anni. Penso che tu sia, uh, fantastico, e così via!” Disse: “Grazie. Chi sei?”. “Sono Chester dei Linkin Park”. E lui: “Oh, ho sentito un sacco di cose davvero buone su di voi ragazzi.

Continuate così. Ora devo andare”. E io ero tipo “Uh, uh, sì, qualunque cosa! Ci vediamo più tardi, amico!”. Non potevo credere di non riuscire nemmeno a tirare fuori un normale “Ehi, apprezzo molto la tua musica e tutto ciò che mi ha ispirato a fare”. Non sono riuscito nemmeno a tirarlo fuori. Avevo la lingua totalmente legata. Ma succede, sai? È stato piuttosto interessante però».

Nel corso degli anni i due artisti hanno continuato a dichiararsi stima reciproca in pubblico, come quando nel 2008, durante l’Edgefest a Toronto (festival rock che si tiene annualmente in Canada), Scott ha chiesto dove fosse il suo amico Chester per cantare una canzone con lui, il quale sfortunatamente non era ancora arrivato sul posto.

Il 27 febbraio 2013 Scott è stato licenziato per problemi sempre più gravi legati agli stupefacenti che, oltre a farlo entrare e uscire dai centri di riabilitazione e a rendere difficile l’attività dal vivo della band, lo hanno anche portato ad avere gravi problemi con la giustizia. Weiland non ha mai accettato la decisione della band, capitanata ora dal chitarrista Dean DeLeo, il bassista Robert DeLeo e il batterista Eric Kretz e, come conseguenza si è avviata una durissima battaglia legale.

Alla fine, agli Stone Temple Pilots è stato permesso di usare il nome, a cui hanno aggiunto quello del nuovo cantante, la cui identità è stata svelata a sorpresa il 18 maggio 2013 al KROQ Weenie Roast di Irvine, in California. Un palco rotante è stato fatto girare lentamente verso il pubblico dell’anfiteatro sulle note di apertura di Vasoline, mentre un uomo di spalle si muoveva sul rialzo della batteria. Quell’uomo era Chester, che si è voltato e ha cominciato a cantare, facendo infiammare la platea. Dean DeLeo, sottolineando la naturalezza con la quale è avvenuta la cosa, ha detto: «Non avevamo un elenco di ragazzi a cui stavamo pensando, non abbiamo tenuto audizioni, abbiamo pensato a Chester e basta.

È molto interessante, onestamente, perché mi ha raccontato una storia che, quando usciva con sua moglie circa nove anni fa, le ha detto che un giorno avrebbe ricevuto una telefonata da noi per essere il cantante di questa band». I segnali che ciò sarebbe avvenuto c’erano stati tutti. Nel 2009, un giornalista assistendo a un live del side project di Chester con il nome di Dead By Sunrise al Roxy di Los Angeles, ha quasi una premonizione: «Ci sono le rockstar e poi c’è Chester Bennington. Non è tanto una rockstar, quanto un artista nato per “sanguinare” sul palco. Bennington ha affascinato milioni di persone come voce dei Linkin Park, ma quei numeri cresceranno solo con il suo nuovo progetto, Dead By Sunrise.

Con il suo mohawk perfettamente in equilibrio e una giacca chic alla moda, ha il necessario stile da rockstar, però è più tagliente della maggior parte di essi, verbalmente si tormenta su ogni riff cupo. Se Scott Weiland avesse un successore sarebbe Bennington».

Weiland, interrogato sul suo sostituto, non ha nascosto la sua amarezza: «Per me è strano vederlo al mio posto. Conosco Chester, ormai anche da molto tempo e so che era un mio grandissimo fan.

Mi ricordo che quando abbiamo fatto il tour insieme, mi ha rivelato che io ero stato una delle sue maggiori influenze nel mondo della musica».

Ma, dal canto suo, il cantante dei Linkin Park, anche dopo essere entrato negli STP, ha continuato a esprimere gratitudine e stima incondizionata per il suo idolo: «Non volevo mettermi nei panni di qualcun altro. Sentivo che quel posto era vacante da tanto tempo. Anche se Scott era lì, onestamente, non credo che sia “stato davvero lì” (spesso è stato lontano per problemi personali o in procinto di partire in tour con i Velvet Revolver)».

Quando Robert e Dean gli hanno chiesto quali canzoni conoscesse della band, Chester ha risposto: “Le conosco tutte”, ed era davvero così. Suonare insieme ai suoi idoli proprio quelle canzoni che aveva cantato per tutta la vita e che lo avevano accompagnato nella sua personale crescita è stato qualcosa di magico, e la connessione che si è creata sul palco, live dopo live, è diventata sempre più speciale. Hanno suonato grandi classici come: Sex Type Thing, Piece Of Pie, Trippin’ On A Hole In A Paper Heart, Big Bang Baby, Down, Interstate Love Song, Lady Picture Show, Sour Girl e altre.

Per due anni hanno tenuto ben 69 concerti, racimolando sempre più consensi tra i fan. Quelli che riuscivano a godersi la musica e a non fare paragoni sterili tra i due frontmen, con voci e presenza scenica diverse, godevano delle emozioni che continuavano a ricrearsi allo spegnersi delle luci e alla prime note di chitarra. Chester ha continuato a nutrire grande rispetto per il suo idolo, lo ha sostituito dietro al microfono con la sua solita umiltà, è rimasto se stesso e non ha cercato di imitarlo o scalzarlo dai cuori dei fan.

Il nuovo obiettivo è sempre stato quello di continuare ad andare avanti come band, a esibirsi per il proprio pubblico, a non rinunciare alla loro consistente eredità, troppo meritevole per esser riposta nel cassetto.

Nel contempo, con l’arrivo di Chester, si è messa in moto una sorta di energia creativa che ha dato vita a nuovi brani raccolti nell’EP dal titolo High Rise, pubblicato l’8 ottobre del 2013, di cui diedero un’anticipazione con il singolo Out Of Time a maggio dello stesso anno. La tracklist è composta da: Out of Time, Black Heart, Same On The Inside, Cry Cry e Tomorrow. Il disco non ha riscosso pareri unanimi di pubblico e di critica, ma è stata un’occasione per Chester per mettersi alla prova su un repertorio un po’ diverso dal solito e per gli STP per continuare ad allenare il loro talento e a mantenere vivo il rapporto con il proprio pubblico.

Gli STP, con un comunicato stampa, hanno fatto sapere: «Chester ha una voce unica nel suo genere che ammiriamo da molto tempo. Sappiamo che i Linkin Park saranno sempre la sua priorità, ma abbiamo pensato che sarebbe stato bello provare qualcosa insieme. Siamo riusciti a trovare il tempo per registrare una canzone e siamo tutti davvero contenti del risultato».
È stato un periodo molto intenso: la mattina Chester lavorava al nuovo album dei Linkin Park e nel pomeriggio fino a notte inoltrata provava con gli STP. C’è stato un grande fermento artistico alimentato da una eccezionale chimica.

Dean DeLeo ha confessato così il suo entusiasmo per la nuova avventura: «Penso che ultimamente stiamo diventando una band migliore. Chester ha alzato l’asticella e me ne sono accorto. Anche Robert l’ha detto l’altra sera… Chester ha praticamente salvato la band. Eravamo a un punto fermo e speravamo davvero che ci dicesse di sì quando gli abbiamo chiesto di entrare nella band.

Io, Robert ed Eric siamo fortunati, questa per noi è una rinascita. Siamo con un ragazzo che mette il mille per cento in quello che fa e che è sempre presente. Aspettavo da tutta la carriera un momento simile…Questo ragazzo conosce le canzoni meglio di noi…È stato grandioso.

Abbiamo passato dei bellissimi momenti e tutti i nostri tour sono stati fantastici. Non mi viene in mente una sola notte in cui ci siamo sentiti come se avessimo suonato male. Penso sia speciale… Gli Stone Temple Pilots ci sono ancora!».

Dal sodalizio sarebbe dovuto nascere anche un album, ma poi le cose non sono proseguite e Chester ha finito per lasciare la band nell’autunno 2015 per dedicarsi totalmente ai Linkin Park e alla famiglia.

Quando Scott è stato trovato morto il 3 dicembre del 2015 a causa di un’overdose, per Chester è stato un giorno orribile, un altro tassello di dolore alla sua vita. Perdere il suo idolo, una persona nella quale ha riconosciuto le sue stesse battaglie, lo ha messo davanti a un avvertimento travestito da sconfitta.

L’ultima esibizione di Chester con gli STP è stata il 26 marzo 2016 per un evento di beneficenza.

I tre ormai ex compagni di band hanno commentato con gratitudine gli anni passati insieme. Anni in cui hanno potuto apprezzare il suo talento e la sua amicizia fraterna. Quando, tra lo sgomento di tutti, il 20 luglio del 2017 si è tolto la vita, hanno voluto ricordarlo con un post molto toccante: “Chester, è un giorno triste oggi sapere che così tanti di noi non condivideranno più le tue risate, la tua amicizia e il tuo amore. Ci hai mostrato più e più volte cosa significhi essere un essere umano incredibile. Un faro di luce e speranza è ciò che sarai sempre per noi. Ti amiamo Chester. Ci mancherai”.

Rosanna Costantino

Rosanna Costantino, 43 anni, è nata e vive in Basilicata. Laureata in Lettere Moderne, è giornalista e ha lavorato per oltre quindici anni nella redazione de Il Quotidiano della Basilicata come correttrice di bozze. Nel 2021 ha pubblicato il suo primo libro dal titolo "In The End. Una biografia non ufficiale di Chester Bennington", tradotto poi anche in inglese e portoghese. Il suo argomento pre... Leggi di più

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