
Il 1992 è l’anno dell’incoronazione del sound di Seattle. Smell Like Teen Spirit dei Nirvana ha raggiunto ogni angolo del globo, l’album di debutto Ten dei Pearl Jam ha accesso ulteriormente i riflettori sulla città smeraldo, in fermento già da anni grazie a band pioniere come Green River, The U-Men, Skin Yard e Mother Love Bone, ma anche soprattutto alla scuderia SubPop composta da Mudhoney, Tad e i già citati Nirvana, che da anni esportano la loro musica anche in Europa. Senza dimenticare che al termine dello stesso anno gli Alice In Chains pubblicheranno l’album capolavoro Dirt, candidando Seattle a diventare capitale del rock mondiale.
I Soundgarden da pochi mesi hanno dato alla luce BadMotorFinger, album che di fatto contribuirà a varcare quel confine che porta dalla scena underground a quella mainstream. Musicalmente aggressivo con riff velenosi, l’arrivo di Sheperd incise non poco nella creatività, ora esplosa ai massimi livelli del gruppo.
La promozione del nuovo lavoro prevede un giro estenuante intorno al mondo insieme ai Guns n’ Roses nel loro Use Your Illusion Tour. Il 27 giugno approderanno anche in Italia nella storica data al Delle Alpi di Torino, di quel giorno rimarrà il ricordo travolgente di Mike Patton dei Faith No Moore, intento a vomitare frasi contro il Papa.
Ma è pochi giorni prima, esattamente l’8 Giugno, che va in scena uno dei concerti più memorabili per trasporto ed intensità dei Soundgarden, il palco è quello del PinkPop, il celebre festival annuale che si svolge a Landgraaf in Olanda, nonostante siano al terzo disco, i quattro si avvicinano alla loro esibizione con l’approccio di una band nuova con tanto da dimostrare.
A precederli ci sono i colleghi ed amici Pearl Jam, la band conclude un set selvaggio di una scaletta tiratissima, tra cadute, arrampicate e un tuffo di Eddie Vedder dalla torre di un cameraman che diverrà epico.
Il set dei Soundgarden è brutale e rabbioso, Ben Shepherd si aggira distorto per il palco con il basso altezza ginocchio a volte anche più in basso, Matt Cameron nonostante un set di batteria essenziale mette in mostra tutta la sua tecnica, ne esce fuori una prova vigorosa e muscolosa, mentre Kim Thayil granitico nel suo fare è meno convulso dei suoi compagni, intento principalmente a fendere l’aria con le vibrazioni della sua chitarra.
E poi c’è Chris Cornell che raggiunge vette elevate, note feroci nel piglio di Jesus Christ Pose, impressionante! I dieci minuti di Slaves & Bulldozers conducono al termine tra feedback di chitarra un esibizione che verrà ricordata a lungo per intensità e magnificenza.
Al termine dell’esibizione dei Soundgarden, Chris Cornell è fermato dalla TV olandese, viene fuori un’intervista imbarazzante sul tempo, il “rumore” dei Soundgarden e Jimi Hendrix.
Le risposte sarcastiche di Cornell sembrano non arrivare al giornalista che continua imperterrito nelle sue domande/accuse, lo sguardo di sfida e un cenno del capo lanciato da Chris dopo la sua breve e decisa risposta lasciano l’uomo di fronte in silenzio.
Chris Cornell : I KNOW CAN YOU BELIEVE IT?
Hi Chris
“Hi”
Questo è veramente un palco bagnato non è vero?
“Sì, lo è”
Questo rende tutto così diverso, quando il pubblico è bagnato e il tempo è terribile; quando ci sono tuoni e fulmini
“Penso che i fulmini siano forti, ma il resto non importa… E’ stato come un normale grande concerto rock con i fulmini mandati direttamente da Dio!”
Senti Chris, il rumore che fate… non so se ‘Rumore’ sia la parola corretta… il rumore che fate si adatta perfettamente con questo tempo!
“Penso di sì, rumore è la parola perfetta…”
Ma cosa volete raggiungere con questo rumore? Volete diffondere aggressione?!
“No assolutamente, vogliamo solo creare musica che le persone potrebbero non sentire per il resto della giornata”
Ma cosa c’è di così attraente in questo sound?
“E’ divertente, è come un piccolo bambino con un grandissimo giocattolo”
Ok è divertente… ma è così forte (rumoroso)…
“Baby… perché lo stai dicendo? Vuoi forse dire che non ti piace?”
No No mi piace ma…
“Avanti non mentire alla gente che ci guarda, stai mentendo”
No… ehm… mi piacciono alcune parti… ma è così forte… è costantemente alto
Rifiutandosi di usare la parola “musica” per descrivere il suono dei Soundgarden, il giornalista lancia ogni assurdità che gli passa per la mente, sino al triste tentativo di costringere Chris a rivendicare Jimi Hendrix tra le loro influenze solo perché i due condividono la stessa città natale…Non c’è alcuna relazione tra un ragazzo di Seattle come te e un ragazzo di Seattle come Jimi Hendrix?
“Sì, ce n’è uno”, dice Cornell.
Chitarra!
“No. I suoi genitori vivono a Seattle e anche i miei. È tutto”.
Se sai di cosa stai parlando avrai risposte appropriate, se non ne sai continuerai a subire risposte ironiche.
Il giornalista recepisce il messaggio; meglio cambiare argomento…infine si rivolge alla telecamera per un breve riassunto in olandese, riferendosi all’uomo che ha appena intervistato come “Chris Coleman, dei Soundgarden”.
Penso che quello che sta succedendo qui in Olanda sia la stessa cosa che sta accadendo in Inghilterra, in Cina, e nel Tibet, è una rivoluzione, di giovani e giovani menti, che dicono f*** gli anni Sessanta! gli anni Sessanta! Il mondo è ancora in fiamme.
Ian Astbury – The Cult

- SOUNDGARDEN – SETLIST
- Searching With My Good Eye Closed
- Hands All Over
- Room a Thousand Years Wide
- Face Pollution
- Gun
- Flower
- Ugly Truth
- Big Dumb Sex
- Drawing Flies
- Incessant Mace
- Rusty Cage
- Mind Riot
- Jesus Christ Pose
- Somewhere
- Slaves & Bulldozers

Giacomo Graziano
Appassionato di musica, siciliano classe 1976. Cresce a dischi e concerti rock con l'adorazione per la batteria che coltiva fin da bambino. Studioso del fenomeno musicale e culturale degli anni '90 crea Smell Of Grunge, blog e collettivo alternativo che affonda le sue radici nella scena di Seattle, protagonista della rivoluzione musicale più esaltante mai prodotta da una singola città. Collabora... Leggi di più
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